Tra le spezie, una tra le più note è di certo il chiodo di garofano (nome botanico: Eugenia Aromatica). Originario dell’Asia sud-orientale, era già usato in Cina molti secoli prima di Cristo e, secondo documentazioni storiche, era ben noto ai romani. Proveniente dall’Isola delle Spezie, il suo commercio era un tempo monopolio dei portoghesi e degli olandesi; la coltivazione venne successivamente estesa ad altri paesi tropicali intorno al XVIII secolo.
I chiodi di garofano hanno la peculiarità di fiorire solamente vicino al mare e attualmente il luogo più famoso per la loro produzione è l’isola di Zanzibar: quando spirano i venti tiepidi, nelle notti calde e afose, e ci si sta avvicinando all’isola, il loro aroma piccante e intenso si può avvertire prima ancora di aver avvistato la terra.
La pianta è un sempreverde appartenente alla famiglia delle Mirtacee, è alta circa 9 metri ed esibisce esuberanti grappoli di fiori cremisi. In realtà i germogli vengono colti prima che i fiori si schiudano e vengono di solito fatti essiccare su foglie di palma, fino ad assumere il loro tipico colore marrone rossiccio, che siamo abituati a vedere.
A seconda dell’età e del luogo di provenienza, i chiodi di garofano variano per aspetto, dimensioni e sapore. Non devono essere assolutamente raggrinziti o polverosi, ma aver una forma ben delineata ed essere oleosi: vanno preferibilmente acquistati interi e non polverizzati e, se si vogliono utilizzare in polvere, si possono facilmente schiacciare con un piccolo pestello.
Il loro aroma è talmente forte che non è necessario comprarli freschi ogni volta, come invece può essere indispensabile per altre spezie.
L’olio essenziale in essi contenuto è un potente antisettico (sovente usato dai dentisti) ed è ciò che crea il loro penetrante ed unico aroma. Oltre a costituire temporanei ma efficacissimi anestetici locali (usati come uso esterno perlopiù in caso di improvvisi dolori ai denti), i chiodi di garofano sono anche vermifughi e stimolanti dello stomaco.
In cucina, si utilizzano di solito infilati in una cipolla da cuocere nella minestra, ma si possono ugualmente adoperare spezzettati e polverizzati in diverse preparazioni culinarie; per esempio in Oriente vengono usati nella preparazione di molti tipi di curry, spesso assieme al cardamomo e alla cannella, e in Messico vi è una particolare e rustica ricetta che li vede aggiunti sapientemente alla minestra con riso e latte.
In Italia sono un ingrediente fondamentale del salmì ed entrano in molti altri piatti, oltre ad essere compresi in quasi tutte le ricette per i vini speziati e per molti liquori.
Questa spezia è molto indicata per le donne in gravidanza, in quanto ha la curiosa proprietà di dar forza ai tessuti dell’utero durante il parto. Nella cultura popolare, in virtù del suo potere disinfettante, è inoltre utilizzato nelle dispense per contrastare l’intrusione di insetti.