Il tamarindo, detto anche “dattero dell’India”, è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae che ha origine nell’Africa Orientale, ma è presente anche nelle aree tropicali asiatiche e nell’America Latina. Si tratta di una spezia che è estremamente ricca di vitamine e minerali; contiene acido tartarico che è un potente antiossidante, ed è utile per combattere i problemi di digestione.
I frutti sono baccelli legnosi, della lunghezza di una decina di centimetri, che contengono al loro interno dai 4 ai 12 semi; sono protetti da una polpa commestibile marrone scuro che ha un retrogusto acidulo. Il tamarindo ha grande valore nutrizionale e si compone per il 57% di zuccheri, il 31% di acqua e il 5% dato da fibre alimentari, ceneri, proteine e grassi. Contiene elevate quantità il potassio, fosforo, magnesio, sodio, calcio, selenio ed è fonte di vitamina A, B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, K, e J.
La sua polpa è fonte di polisaccaridi alimentari, mucillaggini, pectine e tannini, e vanta un’importante presenza di acido tartarico, un antiossidante che permette all’organismo di proteggersi dai radicali liberi. Ha proprietà medicinali grazie alla presenza di numerosi composti tra i quali spiccano limonene, geraniolo, safrolo, acido cinnamico, salicilato di metile e pirazina.
Proprietà del Tamarindo
Il suo principio attivo è la tamarindina, che svolge un’azione antinfettiva e antibatterica, perfetta per contrastare così alcuni virus e batteri. Il tamarindo ha proprietà purgative e rinfrescanti; la sua polpa, insieme alle foglie e alla corteccia sono usate anche per le forti proprietà terapeutiche contro le febbri malariche. L’estratto acquoso che si ottiene da questo frutto ha proprietà ipoglicemizzante.
Per chi soffre di problemi di digestione e disturbi gastrici è consigliato il consumo di questa spezia, che va anche a regolare l’intestino grazie alla presenza di acidi organici che troviamo all’interno della polpa. Purtroppo però non mancano alcuni svantaggi: il tamarindo infatti interferisce con le attività previste da alcuni farmaci come per esempio l’aspirina, poiché va ad aumentare la biodisponibilità.
In cucina il tamarindo è parte degli ingredienti base del curry indiano; in Asia e in Medio Oriente viene usato per aromatizzare stufati e verdure.
La sua polpa viene lasciata in ammollo nell’acqua calda per diverse ora prima di strizzarla e usare poi la sua acqua che dovrà essere filtrata.
Le foglie hanno proprietà curative e vengono usate per la preparazione di tisane che sono considerate a tutti gli effetti salutari.