Nate come la maggior parte delle birre nel periodo medioevale, le birre Märzen erano soggette al prelievo dalla conservazione in tarda primavera e all’inizio dell’estate.
L’esigenza di liberare le botti per la nuova stagione brassicola, rendeva questa procedura un vero rituale. Nel tempo, questa birra Märzen ha modificato la sua consistenza e le sue abitudini di produzione, con le nuove tecniche ottocentesche dei mastri birrai Anton Dreher e Gabriel Sedlmayr. Nel 1841 si attuarono dei progressi di fabbricazione nel loro birrificio Spaten, dove eseguirono un’aggiunta con il retrogusto caramellato, il cosiddetto malto Vienna.
È da qui che nasce la Vienna Lager, con questo nuovo prodotto nato dal tradizionale metodi di birrificazione monacense (di Monaco di Baviera): si utilizzano i malti caramellati per il corpo della birra, con un processo di cottura in diversi passaggi, aggiungendo qualche aroma di nocciola. La percentuale di luppolo rimarrà bassa, per conservare al meglio la birra e il suo carattere maltato, che la rende così tipica.
Già nel 1871 la Vienna lager prodotta dalla Spaten sarà la prima Oktoberfestbier – la birra della celebre fiera di Monaco Oktoberfest, in una versione più scura che sarà poi prodotta da altri birrifici ufficiali della manifestazione, anche negli anni a seguire.
Sarà sempre presente durante la fiera nel tempo per la gioia dei tanti appassionati di birra e i sei birrifici ufficiali dell’Oktoberfest di Monaco sono ancora oggi autorizzati a vendere la loro personale Märzen
- Augustiner: Oktoberfest Märzen (6,0%)
- HB: Oktoberfestbier (6,3%)
- Hacker-Pschorr: Oktoberfest Märzen (5,8%)
- Löwenbräu: Oktoberfestbier (6,1%)
- Paulaner: München Märzen (5,8%)
- Spaten: Bräu Ur Märzen (5,9%)
La birra di primavera, ambrata e intensa
Anche se rimandano alla manifestazione della birra in ottobre, le Oktoberfestbier sono prodotte alla fine della stagione brassicola, ovvero in primavera. Quando ancora non esistevano i frigoriferi, i mastri birrai la preservavano nelle cantine e nelle grotte, pronta per l’estate. In questo modo non perdeva il sapore tipico né… il tasso alcolico!
La temperatura nelle regioni del Nord Europa sappiamo come sia bassa durante le stagioni fredde, e per questo i microbi presenti nell’aria non sono in grado di sopravvivere né di attaccare la birra, favorendo invece un invecchiamento di circa 3-4 mesi, che rende una gradazione che va dal 4,8 al 6,2%, con un bel colore ambrato intenso e un retrogusto di malto assai piacevole.
A tal fine, l’etichetta di birra Märzen le è stata attribuita dato che si tratta di una birra più forte della lager classica.
La classificazione delle Märzen
Queste birre sono classificate come Strong Full Beer grazie al loro tenore alcolico, ideale per la preservazione dell’aroma e del gusto durante i mesi estivi.
Per chi desidera saperne di più sul mondo della birra, è consigliabile seguire un corso degustazione birra Milano in cui possano essere affrontati i temi relativi alle principali birre italiane e internazionali, con le annesse zone di produzione e i processi produttivi che si seguono per ottenerle.
Spesso la differenza è dovuta alle materie prime ma anche alla tipologia di fermentazione. In tali corsi è possibile anche degustare delle birre ai fini di un’analisi accurata.
È necessario infatti, saper riconoscere una birra a livello sensoriale tramite analisi visiva, olfattiva, gustativa mediante determinati criteri di classificazione.